Korça mon amour: cosa vedere a piedi nella città più elegante d’Albania

È una delle destinazioni più affascinanti dell’Albania e dei Balcani, un gioiello di città dove sono conservati alcuni degli edifici più belli del Paese delle aquile e dove, durante tutto il corso dell’anno, si tengono interessanti eventi culturali e divertenti festival. Spesso, però, la città, a causa della sua lontananza sia dalla capitale Tirana che dalle più rinomate località turistiche collocate lungo la riviera albanese, è esclusa dagli itinerari dei turisti stranieri: è un vero peccato perché Korça e i suoi preziosi dintorni sono custodi di tesori senza tempo che, da soli, valgono un viaggio in Albania. Da Tirana, per raggiungerla, si attraversano le città di Elbasan, Librazhd e Pogradec, con il magnifico lago, fino ad arrivare a destinazione. La sua posizione, non lontana dai confini con Macedonia del Nord e Grecia, le conferisce un’atmosfera unica: Korça, infatti, isolata nell’Albania sudorientale, è custode di antiche tradizioni, di una gastronomia tutta particolare e di un’architettura unica nel Paese.

 

L’anima di Korça è il Pazari i Vjetër, in italiano il vecchio mercato, frutto di una meticolosa ristrutturazione operata dalla fondazione albanese-americana AADF-American Albanian Development Foundation che circa quattro anni fa si è occupata di restaurare l’area del mercato e creare l’associazione TID Korça con lo scopo di promuovere il turismo e gli eventi culturali nel centro storico della città. Passeggiando tra gli stretti vicoli del Pazar e ammirando gli edifici ristrutturati nel minimo dettaglio, generalmente disposti su uno o al massimo due piani, secondo lo stile locale, ci si può rendere conto dell’importanza che avesse questo luogo nel passato: qui, infatti, nei secoli scorsi, soprattutto durante la dominazione ottomana quando Korça divenne uno dei centri mercantili più importanti della penisola balcanica, si incontravano commercianti provenienti dalla Turchia, dalla Grecia e persino dall’Italia. L’area del Pazar, che raggiunse il massimo del suo splendore tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, era formata da circa mille negozi e locande dove i mercanti che venivano fuori città erano soliti rifocillarsi e riposarsi. Per onorare la tradizione, vale la pena sedersi ai tavolini di Kooperativa o Komiteti, due tra i più noti locali che affacciano sulla piazza principale, e ordinare una tazza di kafe turke e una raki, liquore locale aromatizzato. Da Cozy Tea House, invece, ci si ferma per gustare una delle sue numerose varianti di tè. Altrimenti, per una birra (Korça, ovviamente), si va da C’era una volta che, nei fine settimana, offre anche piacevoli serate di musica live. TID Korça durante tutto l’anno organizza numerosi eventi nel Pazari i Vjetër che fanno di Korça una delle città più vivaci dell’Albania, oltre a musica live di band locali nei weekend estivi: tra i tanti eventi, il Carnevale a giugno, il MIK Festival della soprano Inva Mula a luglio, la Festa della Birra ad agosto, il 2B Festival a giugno, le Balkan Spirit Nights a giugno con band da numerosi stati dei Balcani e la Notte delle Serenate a settembre. In poche parole: a Korça annoiarsi è impossibile.

 

Una breva e piacevole camminata di neanche cinque minuti, conduce al Bulevardi Shën Gjergj, il viale pedonale, gestito dall’associazione BID Korça, che taglia in due la città su cui si affaccia la Cattedrale della Resurrezione, l’edificio di culto ortodosso più importante dell’Albania costruita negli anni Novanta sulle rovine della precedente chiesa distrutta durante la dittatura di Enver Hoxha. La gradevole promenade costeggiata da alberi e moderni caffè, è il fulcro della vita culturale di Korça su cui affacciano due edifici che non possono non essere inclusi nella propria agenda di viaggio: il Museo dell’Educazione e il Museo Gjon Mili. Il primo, disposto su due piani e ad ingresso gratuito, è ospitato nella prima scuola di lingua albanese dell’Albania, aperta nel 1887 in un bellissimo edificio in pietra dove sono custoditi testi che documentano la storia della scuola e della lingua albanese. Il Museo Gjon Mili, invece, è stato recentemente inaugurato al primo piano della Casa Romena, uno degli edifici più caratteristici della città che spicca per la sua facciata gialla accesa dove, negli anni Trenta del secolo scorso, pare abbia vissuto una famiglia originaria della Romania. Nelle sue sale sono conservati alcuni scatti del noto fotografo albanese di fama internazionale originario di Korça, Gjon Mili, che negli anni ’20 emigrò negli Stati Uniti d’America. Il miglior panorama sulla città e sui suoi caratteristici tetti rossi? Da RED, la torre panoramica collocata alla fine del viale pedonale. Occorre salire in cima per avere tutta Korça ai propri piedi e ammirarla in tutta la loro bellezza volgendo lo sguardo fino alle circostanti montagne che sembrano cullare gelosamente questa splendida città. Impossibile non innamorarsene.

 

Per info: TID Korça

Dove mangiare
Taverna Tradita, cucina tradizionale korçara.
FIX si Qemoti, specialità alla griglia tra cui le famose kernacka, polpette di Korça.
Saiko, nuovo locale dai sapori esotici nel cuore del Pazar.

Dove dormire
Hani i Pazarit, meraviglioso boutique hotel ricavato in un antico caravanserraglio. Il posto ideale per vivere un’autentica esperienza locale di altissimo livello.
Old Bazaar Rooms, graziosa guesthouse con sei camere dagli arredi tradizionali, mattoni a vista e grazioso giardino interno.
Le Petit Paris, guesthouse gestita da un signore francese che vive da anni a Korça, con cinque camere, ognuna originale, un unico comune denominatore: l’eleganza.

Dove comprare
Iris Souvenir Shop, souvenir originali.
Zahire, piccola boutique che vende prodotti gastronomici tipici dell’Albania.

 

Leggi di più sull’Albania:
Kepi i Rodonit: la meraviglia della costa adriatica albanese
Albania: l’antica città di Elbasan
South Outdoor Festival 2020, Borsh, Albania

Seguimi anche su Facebook: Letters From The Balkans

CONDIVIDI:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *