Extinguished Countries: guida agli stati scomparsi. La Repubblica di Venezia

Si possono visitare stati che oggi non esistono più? Perdersi tra imperi, repubbliche e regni di una volta?  Extinguished Countries, del giornalista italiano Giovanni Vale (corrispondente a Zagabria per diverse testate, tra cui Reportes sans Frontièrs, e autore di otto guide turistiche per Touring Club Italiano, Petit Futé e Gallimard), è un progetto decisamente originale: un libro-guida sugli stati scomparsi, il cui primo volume è dedicato interamente alla Repubblica di Venezia. Un testo che conduce il lettore alla scoperta di sette nazioni europee seguendo un unico fil rouge: il patrimonio culturale dalla Repubblica di Venezia. Un viaggio che dall’Italia, attraversando Slovenia, Croazia, Montenegro, Albania e Grecia, termina a Cipro e consente di ammirare l’eredità architettonica, ma non solo, della Serenissima, che ha permeato l’aspetto e le tradizioni culturali, linguistiche e gastronomiche di questi Paesi dell’Europa orientale. Bellissimo, no? Di seguito, trovate una breve intervista all’autore.

©Iva Hrvatin

 

Che cos’è “Extinguished Countries” e da dove è nata questa idea?

Extinguised Countries è una serie di guide dedicate a stati che oggi non esistono più, Stati scomparsi. L’idea è nata dalla mia esperienza come autore di guide di viaggio. Ho avuto l’idea due anni fa parlando con la mia ragazza Ivana (oggi moglie) a Dubrovnik. Discutevamo di storia locale, di come la Repubblica di Ragusa abbia saputo rimanere indipendente per secoli nonostante fosse attorniata da vicini molto ingombranti (Impero ottomano, Impero asburgico, Venezia). Chiacchierando ci siamo detti, ma non sarebbe curioso se, invece, che viaggiare sempre con queste guide di stati del presente, si viaggiasse con guide di stati scomparsi? Lo scopo è di proporre delle guide ai lettori, ma per stati del passato, che hanno lasciato una traccia ben visibile nel presente (architettura, gastronomia, lingua e altro).

 

Come definiresti questo progetto: guida di viaggio, libro di storia o ibrido tra i due?

È effettivamente un ibrido. Non ci sono lunghe liste di alberghi e ristoranti come nelle guide mainstream, ma non ci sono nemmeno lunghe analisi storiche o descrizioni dettagliate di battaglie e trattati. Racconto il paese scomparso attraverso tanti reportage, uno per città o per regione, andando poi a suggerire degli elementi del presente che raccontano quel passato: elementi architettonici, piatti tradizionali, parole sopravvissute nel dialetto locale etc.

 

©Paul Prescott

Il primo libro è dedicato alla Repubblica di Venezia: come mai hai deciso di iniziare proprio da qui e in quali località conduci il lettore?

Cominciare da Venezia ci è sembrata una scelta logica: io italiano, mia moglie croata. La Repubblica di Venezia è una storia sostanzialmente adriatica e di relazioni (a volte tese) tra le due sponde. È lo stato scomparso che conosciamo meglio e attraverso il quale ci è più facile muoverci, visitarlo, intervistare persone. Il libro copre, oltre all’Italia, anche altri sei stati dalla Slovenia a Cipro e nelle pagine andiamo, tra gli altri, a Pirano, a Capodistria, in Istria e in Dalmazia (nelle località più note, ma anche nella città abbandonata di Duecastelli/Dvigrad e nell’ex covo di pirati di Almissa/Omiš), poi Cattaro in Montenegro, Scutari e Butrinto in Albania, Corfù in Grecia, ma anche Monemvasia e Creta, e infine Cipro con Nicosia e Famagosta. Nel nord Italia, ovviamente, c’è tutto lo “Stato da Terra”, da Crema e Bergamo fino a Grado e Palmanova. In seguito, nei prossimi libri, ci piacerebbe parlare di Impero Ottomano, di Impero Austro-ungarico, di Andalusia araba, di Jugoslavia… la lista è lunga.

 

Quale testimonianza veneziana nei Balcani ti ha colpito di più durante i tuoi viaggi e perché?

Ce ne sono tante. La storia di Almissa mi piace in particolare per il suo valore anche giornalistico, attuale. La città è nota nel Medioevo per essere una sorta di covo di pirati, almeno agli occhi dei veneziani. Fino al XIII secolo, passare di fronte ad Almissa significa essere forse attaccati da delle piccole imbarcazioni – le Sagitte – che le genti di Almissa portano in mare sfruttando la corrente del fiume Cettina. Nel XV secolo poi, quando gli ottomani sono alle porte, Almissa si concederà a Venezia. Il valore giornalistico della storia sta nel fatto che ho trovato un ingegnere di Almissa che, innamorato di questa storia e della sua città, ha iniziato due anni fa a ricostruire una Sagitta. Quest’estate, la nave pirata dovrebbe solcare nuovamente le onde dell’Adriatico dopo 800 anni! E quel che è bello è che questo ingegnere adora Venezia e si immagina di arrivare un giorno alla Riva degli Schiavoni con la sua Sagitta e proporre un gemellaggio tra Almissa e Venezia.

 

©Paul Prescott

Durante i tuoi viaggi, confrontandoti con la gente del posto, ascoltando le loro testimonianze, assaporando i sapori locali, hai trovato ancora oggi vive tradizioni tipicamente veneziane?

Difficile parlare di tradizioni tipicamente veneziane, nel senso che nel corso del tempo le tradizioni si mescolano, si influenzano, evolvono. Però diciamo, il brodetto di pesce che unisce la Dalmazia e si fa anche a Corfù è probabilmente un retaggio di quel periodo. La ricetta varia di luogo in luogo: a Corfù ad esempio il “bourdeto” è molto piccante, a Metkovic sulla Neretva lo si fa solo con anguille e rane! Mi è molto cara poi la città di Sebenico. Più che per le tradizioni, per come hanno saputo riutilizzare le fortezze di epoca veneziana. Tvrdjava Kulture è un magnifico esempio di quel che si può fare col patrimonio culturale.

 

Il libro quando sarà acquistabile in versione cartacea e dove si potrà trovare? Per il momento, dove è acquistabile?

Per il momento lo si può prenotare su Kickstarter fino a fine marzo: a questo link. Il resto lo definiremo dopo la campagna. Chi lo ordina online ora lo riceverà entro Natale, in versione cartacea o digitale, in italiano o in inglese, per posta.

Sito web ufficiale
Pagina Facebook
Profilo Instagram

(Immagine di copertina: Fortezza di San Nicolò a Sebenico ©Paul Prescott)

 

Leggi di più sui Balcani:
Albania, viaggio on the road tra antiche città, laghi incantati e paesaggi da fiaba

Cucina bosniaca: 10 piatti da provare assolutamente
Macedonia del Nord on the road con i bambini

Seguimi anche su Facebook: Letters From The Balkans

CONDIVIDI:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *