
Favole e leggende dall’Est Adriatico-Giacomo Scotti
Antiche leggende, tradizioni, fantasia, mito e magia si intrecciano nelle favole tramandate di generazione in generazione nei paesi dell’Adriatico dell’est. Da queste terre, che anche dopo la dissoluzione della Jugoslavia vedono convivere popoli slavi con minoranze ungheresi, romi, albanesi, slovene, italiane e di altre comunità linguistiche ed etniche, Giacomo Scotti -già autore per BesaMuci di Gli animali parlanti. Favole di autori serbi in versi e in prosa (2018); Favole e racconti popolari ungheresi, Un frate con li turchi (2019); Si chiamava Jugoslavia, La città contesa, Favole e leggende dell’Istria (2020)- ha raccolto favole e leggende, le ha tradotte e riscritte a suo modo, pur conservandone la trama originale. È così nato “Favole e leggende dall’Est Adriatico”, volume pubblicato da BesaMuci che contiene quasi una cinquantina di fiabe raccolte nei Balcani e, in particolare, nei paesi slavi della penisola.
I racconti fiabeschi contenuti nel testo conducono il lettore da un estremo all’altro dell’ex Jugoslavia, dalle Alpi giuliano-slovene alle montagne del Montenegro, dal lago di Scutari ai litorali della Dalmazia fino agli arcipelaghi adriatici. Le storie proposte nel volume non seguono, però, un preciso itinerario geografico: le favole, infatti, sono organizzate per cicli tematici sviluppati nei vari capitoli. Si parte dalla creazione dell’uomo e del mondo, proseguendo con il mito delle fate, la nascita di laghi e città, per immergersi poi nel mondo degli incantesimi dei luoghi di mare, isole e litorali adriatici facendoci incontrare fate, orchi, briganti e giganti, uomini buoni e cattivi, insieme a draghi, principi e principesse, imperatori e matrigne. Pagina dopo pagina si viene catapultati in uno strambo quanto incantevole universo, fatto di principi e principesse, di magia e di personaggi buoni e cattivi. Un capitolo a parte è dedicato alle favole e leggende degli zingari dei Balcani. Con Favole e leggende dall’Est Adriatico, Scotti realizza un bellissimo viaggio nell’affascinante e misterioso mondo balcanico all’insegna dell’immaginazione e consegna al lettore un libro per bambini e adulti che amano la bellezza antica delle favole, del linguaggio semplice e profondo.
Tra le storie che ho preferito, c’è quella di Cadadalucco a pag. 127 e ss. Ecco qui, le prime due pagine:
“Nella Bosnia centrale, nella capitale Sarajevo, viveva una volta un imperatore con una figlia così bella che non riusciva a trovare un giovane degno d’essere suo sposo. In ogni regione dell’impero il sovrano spedì i suoi messaggeri con l’ordine di trovare un futuro genero avvenente e di stirpe nobile, ma senza alcun risultato. Alla fine, ordinò ai suoi informatori segreti di spingersi fino al principale e unico porto dell’impero, di assistere agli arrivi e alle partenze di tutte le navi, di osservare attentamente tutti i passeggeri e scegliere fra loro un giovane degno di sposare la principessa sua unica figlia ed erede al trono. I messaggeri e gli informatori rimasero al porto per giorni e settimane, osservando attentamente ogni giovane in partenza o in arrivo, ma non riuscirono a trovare nessuno che fosse degno di diventare principe ereditario dell’impero. Un giorno fu visto nel porto un derviscio, vale a dire un monaco musulmano, un sant’uomo, che se ne stava seduto sulla riva frugando fra un mucchio di carte. Di tanto in tanto ne buttava qualcuna in mare. Un messaggero dell’imperatore gli si accostò, gli chiese: “Buon derviscio, che fai?”. Il monaco rispose: “Sto unendo in matrimonio uomini e donne”. “Spiegati meglio”. “Ecco, Allah mi ha concesso questo potere: so esattamente quale fanciulla sposerà questo o quel giovane dell’impero”. Gli agenti segreti dell’imperatore si affrettarono a lasciare il porto. Raggiunsero la capitale dell’impero e riferirono per filo e per segno ogni cosa all’imperatore, che ironicamente chiese loro: “E voi, intelligentoni, non potevate chiedergli subito il nome del giovane con il quale si sposerà mia figlia? Sparite dai miei occhi e tornate subito dal derviscio!” Gli emissari tornarono nel lontano porto di mare, trovarono il monaco musulmano e chiesero di sapere il nome del giovane destinato a sposare la futura imperatrice. Il derviscio riprese a sfogliare il suo libro dei matrimoni futuri, si soffermò su una pagina, poi rispose: “Qui è annotato il futuro matrimonio della principessa, e sta pure scritto il nome del marito”. “E chi è, chi sarà?”. “Si chiama Cabadalucco”. Sentito il nome, gli emissari dell’imperatore voltarono le spalle al derviscio e, senza neppure salutarlo, si allontanarono di corsa per portare la notizia al gran sultano. Costui li rimproverò per la seconda volta: “E voi, uomini sapienti, non potevate chiedergli almeno dove vive questo Cabalucco, Cadalabucco, Cabadalucco o come si chiama, se ha anche un cognome, e altre informazioni utili per rintracciarlo? Stupidoni che non siete altro, tornate subito là dove siete già stati e chiedete queste notizie!”. Gli emissari rifecero il viaggio fino alla città di mare, ma non trovarono il derviscio al solito posto, sulla riva del porto. Per diversi giorni lo cercarono, ma nessuno lo aveva più visto. Chiesero pure notizie di Cabadalucco, ma di lui nessuno aveva sentito parlare, nessuno conosceva un giovane con quel nome…“. Per sapere come continua questa storia e scoprirne tante altre, non vi resta che leggere il libro!
Favole e leggende dall’Est Adriatico. Giacomo Scotti. Besa Muci, 2021
*Il libro è un dono dell’editore
Leggi di più sui Balcani
Il nastro rosso-Janja Vidmar
La bellezza che uccide-Migjeni
La masnada delle aquile. I giovani in fuga dal Kosovo-Riccardo Roschetti
Seguimi anche su Facebook: Letters From The Balkans

4 posti dove fare safari nei Balcani
Potrebbe anche piacerti

Bottigliette-Sophie Van Llewyn
20 Maggio 2021
Capire la Bosnia ed Erzegovina. Alba e tramonto del secolo breve – Cathie Carmichael
1 Ottobre 2020