La vedova innamorata-Virgjil Muçi

Tra le ultime uscite della casa editrice salentina Besa Muci Editore, c’è il romanzo noir La vedova innamorata dello scrittore albanese Virgjil Muçi, pubblicato in Albania nel 1989 e ridato alle stampe nel 2005. Il volume, ambientato negli anni Ottanta tra le città albanesi di Tirana e Durazzo -con qualche ricordo romano- si snoda magistralmente tra presente e passato in una differenza temporale di pochissimi giorni. Nei vari flashback si torna indietro nel tempo, in una storia che fa da ponte, tra il periodo appena antecedente la seconda guerra mondiale e l’Albania comunista.

La protagonista del romanzo è una donna di una certa età, Maria Luisa, turista italiana in Albania, in un momento storico, il 1989, in cui sono pochi e selezionati i forestieri che si recano in visita nella misteriosa Terra delle aquile. In realtà, la donna è a Tirana non per turismo, ma per un motivo ben preciso, che confiderà a Ilir, la guida turistica del gruppo di turisti stranieri di cui fa parte: vuole ritrovare una persona persa di vista quarant’anni prima, l’uomo di cui era innamorata e per il quale il suo cuore non ha mai smesso di soffrire. Il giovane Ilir, divenuto un amico fidato, deciderà di aiutarla nella sua impresa. Centrali nel racconto sono proprio i numerosi incontri e scambi di battute tra la donna e il ragazzo, altra figura chiave del romanzo di Muçi, un giovane del suo tempo, equilibrato nei modi di fare e dai sani principi, che fa di tutto per aiutare Maria Luisa a raggiungere il suo intento.

La vedova innamorata è un romanzo dalla trama compatta e avvincente, carico di mistero e colpi di scena, che vede un’ambientazione inusuale per quei tempi e una protagonista originale. Parliamo, infatti, del 1989, quando i turisti accettati in Albania erano davvero ben pochi e le viaggiatrici, donne e solitarie, ancora meno. La figura di Maria Luisa, infatti, è atipica: si tratta di una donna che viaggia da sola, in una nazione largamente sconosciuta e si comporta in un modo che all’epoca, in Albania, era completamente inusuale. Il romanzo si apre con un colpo di scena, e cioè il rinvenimento del cadavere della donna in un hotel del centro di Tirana: la narrazione, dunque, parte dalla fine, per poi catapultare il lettore in una serie di coinvolgenti avvenimenti tra passato e presente. Un’indagine dovuta per una morte improvvisa, per una di quelle dipartite che, in realtà, avviene quando non si ha più niente da spartire con questo mondo, quando si realizza che l’unica cosa che ha dato forza alla propria esistenza, non c’è più.

*Il libro è un dono dell’editore

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