Il Pioniere – Tatjana Dordević Simić

Un bambino incosciente della realtà di uno Stato -la Jugoslavia- vicino alla dissoluzione, un ragazzo che vive la guerra degli anni Novanta, un adulto che emigra in un altro Paese lasciandosi tutto alle spalle. È la storia di Boško, protagonista de “Il pioniere” romanzo di Tatjana Dordević Simić edito da Besa Muci. La scrittrice è corrispondente dall’Italia per vari media della Serbia e degli altri paesi dell’ex Jugoslavia, vive in Italia dal 2006 e da allora ha collaborato con molte riviste di geopolitica italiane e internazionali. Attualmente scrive per Al Jazeera Balkans e per la versione in serbo della BBC. Dordević Simić è, inoltre, membro dell’International Federation of Journalist e dal marzo 2020 è il Consigliere Delegato dell’Associazione Stampa Estera Milano. “Il pioniere” è un libro breve ma ricco di aneddoti che narrano una pagina importante della storia balcanica e cioè il periodo posteriore alla morte di Tito e quello successivo della guerra. Attraverso il personaggio di Boško l’autrice racconta pezzi della propria vita ma anche di quella dei suoi parenti, amici e conoscenti: gli episodi narrati potrebbero essere le storie di tanti che hanno vissuto in quegli anni difficili.

<<Per diventare un buon compagno di Tito, ci sono alcune regole da seguire. Innanzitutto si diventa pioniere a sette anni, poi pioniere grande a quattordici anni e membro della gioventù socialista. Infine a diciotto anni, volendo, si diventa membro del Partito Comunista. Per ufficializzare tutti quei ruoli, si fa una cerimonia, durante la quale si giura fedeltà al Presidente, allo Stato e agli altri compagni e compagne>> (p. 30).

Il volume è un alternarsi di capitoli che raccontano il mito di Tito visto con gli occhi di un bambino, la sua caduta, l’orrore della guerra e capitoli che invece affrontano la vita di Boško in Italia paese dove emigra, lavora e trova l’amore e dove, nonostante le nuove esperienze, non riesce a dimenticare il suo passato. I pensieri e i ricordi, infatti, tornano inevitabilmente spesso a galla nella memoria del giovane e anche le persone che Boško incontra lungo il cammino italiano riaprono spesso, con discorsi leggeri e superficiali, vecchie ferite. Il ragazzo però evita di cadere in vittimismi e di lasciarsi sedurre da propagande nazionaliste, come invece è accaduto e tuttora accade a molti giovani dei Balcani. Non vuole vivere imprigionato nel passato, ma godersi il presente.

<<Non so perché mi agita ancora questa cosa e perché mi sorprendo ogni volta che qualcuno mi chiede da dove vengo. Come questo povero tassista che giustamente fa confusione tra le Repubbliche, le città, i popoli di uno Stato che non esiste. Semplicemente, provengo da un luogo che ormai non c’è più e questo fa parte di me. Penso spesso che un giorno diventerò un cittadino del mondo, uno che non appartiene a nessun luogo specifico, a nessuno in particolare. Penso spesso che il mio Paese è ovunque io stia bene>> (p. 59)

Attraverso la voce narrante di Boško, l’autrice vuole sottolineare come il singolo individuo, nel suo piccolo, possa apportare un cambiamento significativo nella società. Il protagonista è infastidito dagli atteggiamenti razzisti e nazionalisti che hanno alcuni personaggi che incontra lungo il suo cammino. Il suo pensiero è che ogni soggetto ha il potere di contribuire al miglioramento di una società evitando di cascare in inutili fanatismi e nazionalismi. Boško, infatti, andando controcorrente a questi atteggiamenti si innamora, per puro caso, di una ragazza albanese. Un amore malvisto e per molti impensabile. Il giovane, invece, perde la testa per questa ragazza senza pensare alle sue origini, alla sua etnia. La loro è una storia d’amore che seppur appena accennata tra le pagine del volume, ha un forte impatto: la loro relazione infatti sconfigge con forza e senza sforzo, ma con naturalezza, ogni sorta di odio sfortunatamente ancora oggi presente in molte realtà della penisola balcanica. L’amore, infatti, è uno degli strumenti necessari e fondamentali per non rimanere statici e bloccati. <<Ognuno di noi è libero di scegliere e questo è un dono prezioso>>.

*Il libro è un dono dell’editore

Il pioniere, Tatjana Dordević Simić, Besa Muci

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