Flama-Tom Kuka

Pubblicato dalla casa editrice salentina Besa Muci, con la traduzione italiana di Valentina Notaro, Flama è il libro con cui Tom Kuka (pseudonimo del noto scrittore e giornalista albanese Enkel Demi) ha vinto il prestigioso Premio Europeo per la Letteratura 2021. Il romanzo è ambientato nella Tirana della prima metà del Novecento che viene colpita da un’inspiegabile calamità, un’epidemia che gli abitanti chiamano, appunto, flama. La città è invasa da topi che tormentano senza sosta, notte e giorno, anziani, adulti e bambini. In tanti muoiono.

<<Non c’era anima viva. Per la prima volta lo notò: non si udiva nessun cinguettio. Neppure un uccello. Erano fuggiti tutti. Quel silenzio gli entrò in profondità nel corpo, a partire dalle orecchie. Un silenzio che faceva impazzire>>.

A perdere la vita è anche una donna affetta da nanismo, la zingara della Riva del Fiume esperta in caffeomanzia (l’arte della lettura dei fondi di caffè turco), che vive poco fuori dalla città. Muore non a causa della flama, bensì per mano di uno sconosciuto. La storia del romanzo si sviluppa intorno a questo crimine. Incaricato di risolvere il mistero è l’investigatore Di Hima, al quale la notizia dell’evento è data da Tom Kuka stesso, personaggio ricorrente nel romanzo incaricato di recuperare dalle case i cadaveri delle vittime dell’epidemia e successivamente di purificare con una misteriosa polvere bianca le abitazioni.

<<Il campanello di Tom Kuka non sembrava più così triste. La gente si era abituata al lutto. Voleva soltanto disfarsi più velocemente possibile dei morti. Se il cadavere si fosse putrefatto all’interno della casa, la Flama avrebbe compiuto una strage>>.

Di Hima si reca nella casa dove si è compiuto il violento assassinio e vi trova una tazzina di caffè, ancora calda, sul cui sfondo si intravede un’immagine. Non è, però, l’unica sorpresa in cui si imbatte mentre compie le sue indagini all’interno dell’abitazione: come dal nulla, spunta una bambina di quattro anni. Che ci fa in quel posto? Chi è? Si domanda l’investigatore. La zingara non è l’unica vittima della mano dell’uomo misterioso. Dopo di lei, che come la prima viene ritrovata con la gola tagliata da un coltello, infatti è il turno della prostituta Sabaethi, amante del vedovo dottore Spiro Kutleshi. Di Hima si ritrova così a indagare sui crimini commessi dall’assassino in una Tirana desolata, malata e abbandonata da qualsiasi forma di vita.

<<“La Flama fa il suo, ma a lei hanno tagliato la gola, capito? Perché l’uomo deve fare la parte della Flama?” Di Hima abbassò il capo per riflettere su ciò che aveva ascoltato. La zingara della Riva del Fiume era conosciuta. Non c’era uomo a cui non avesse letto la tazzina…>>.

Pagina dopo pagina spuntano tra le righe aneddoti, tradizioni, credenze popolari che avvolgono il lettore trascinandolo in un’atmosfera di altri tempi. Temi che contrastano con la razionalità e la conoscenza scientifica che sono invece ben radicate nei personaggi principali del romanzo. Flama, infatti, è un continuo alternarsi di mito e realtà, leggenda e scienza. Centrale è anche il contrasto tra legge e crimine. La stessa epidemia, che viene letta dagli abitanti come una punizione per i peccati e le immoralità commesse, può essere eliminata soltanto attraverso un nuovo ordine. Sarà proprio la risoluzione dei misteriosi omicidi a riportare la vita a Tirana, liberandola dalla flama e dalle nefandezze dell’uomo.

Flama, Tom Kuka, Besa Muci

*Il libro è un dono dell’editore

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